Cos’è l’umano quando incontra il mostro? Cos’è il mostro quando incontra l’umano?
Il desiderio di esplorare questi interrogativi ci ha spinti a intraprendere un viaggio o, meglio, un processo di ricerca collettivo, tuttora in fase di sviluppo. Intenti a investigare la nostra mostruosità, abbracciamo le nostre brutture e stranezze, dando vita a soggettività ibride incostante transizione e movimento.
Statement. Il termine greco Teras assume il duplice significato di augurio e mostro, delineando così il carattere complementare di due concetti apparentemente distanti: ciò che schernisce e spaventa è al contempo portatore di buona sorte. Per molte culture antiche la comparsa di figure mostruose presagiva l’imminenza di un evento sovrannaturale, identificandole come autentiche messaggere dello straordinario. Ed è proprio questo carattere di extra ordinarietà ad aver orientato la nostra ricerca verso le molteplici possibilità trasformative del corpo, tra immaginari fantastici e paralleli: una terra di mezzo attraversata da anomalie corporee, creature selvatiche e apparizioni mitiche che sfuggono da categorie semplificatorie.
Costruzione scenica e descrizione. Corpi che mutano. Trasfigurazioni che vengono generate anche attraverso la relazione con elementi di scena materiali e immateriali: strutture mobili, luci, proiezioni, ombre e paesaggi sonori, in un intreccio che a un tempo espande, frammenta e isola il corpo. Sono gli stessi performer a modificare la scena, interagendo e manipolando tali strutture e strumenti multimediali. La combinazione di linguaggi e medium differenti che caratterizza il lavoro è un aspetto imprescindibile. Il tema della complementarità emerge quindi anche negli aspetti tecnici, oltre che nel concept.
Riferimenti. Gli immaginari che hanno nutrito la ricerca attingono a mondi plurali e distanti nel tempo. Uno dei primi riferimenti è quello del Kamaitachi, figura soprannaturale (più specificamente una sorta di donnola) che nella mitologia giapponese popola il mondo contadino, e rappresenta una creatura dall’azione antitetica: da un lato aggredisce, dall’altro lenisce le ferite delle vittime. Le suggestioni in tal senso provengono soprattutto da uno studio del progetto “Kamaitachi”, (edito da Aperture nel 2009) nato dal sodalizio tra il fotografo Eikoh Hosoe e il danzatore di Butoh Tatsumi Hijikata. Altro spunto fondamentale sono le creature dei bestiari
con Marco Bosetti, Chiara Carducci, Giacomo Graziosi, Carlotta Perego, Ilenia Tundo, Arianna Villa
nell'ambito di Insincronia 2023-2024
Progetto di residenza dedicato alla danza contemporanea italiana. Nel mese di ottobre le due compagnie/artisti che hanno visto il Bando Residenze Insincronia promosso da Piacenza Kultur Dom saranno ospiti della struttura del Teatro e dell'Ostello del Teatro per lavorare alla produzione di un progetto artistico.
18-27 ottobre 2023 residenza creativa
27 ottobre 2023 prova aperta