Foto di Enrico Fedrigoli
Il Teatro delle Albe nasce nel 1983 grazie a Marco Martinelli ed Ermanna Montanari. Portatori di una poetica che attinge dalla tradizione scardinandola, e che non scinde l’arte dall’esistenza, i due artisti concentrano il proprio lavoro nella ricerca d’attore e nella parola: Ermanna Montanari immersa nella creazione scenografica e nella ricerca vocale che la porta nel 2021 a fondare insieme a Enrico Pitozzi MALAGOLA, scuola di vocalità e centro studi sulla voce; Marco Martinelli dedito alla scrittura e alla regia con slancio pedagogico. L’intera opera di cui sono artefici è valsa loro diversi riconoscimenti tra i quali 14 Premi Ubu (tra i quali quello a Ermanna Montanari come migliore attrice 2018 per fedeli d’Amore), il Golden Laurel al Mess Festival di Sarajevo, il Premio Lo straniero “dedicato alla memoria di Carmelo Bene”, il Premio Duse, il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, il Premio Hystrio.
Foto di Enrico Fedrigoli
MADRE racconta di un figlio e di sua madre, caduta in un pozzo: un dittico di due monologhi in cui lui cerca gli strumenti per salvarla, mentre lei confessa di non avere paura. Tra italiano e dialetto romagnolo, il testo di Marco Martinelli si apre a una riflessione allegorica su una Madre Terra avvelenata e su una tecnologia che, anziché aiutare, rischia di devastare equilibri millenari. Le due figure emergono come simboli sospesi tra realtà contemporanea e fiaba orientale, incarnando tensioni tra quotidiano e futuro minaccioso.
In scena, Ermanna Montanari dà voce sia al Figlio sia alla Madre, mentre Stefano Ricci realizza disegni live che interagiscono con le sonorità del contrabbasso di Daniele Roccato, creando un’esperienza immersiva e multisensoriale.
Testo / Poemetto scenico: Marco Martinelli
Con: Ermanna Montanari, Stefano Ricci, Daniele Roccato
Regia del suono: Marco Olivieri
Tecnico luci: Luca Pagliano
Direzione tecnica: Enrico Isola, Fagio
Realizzazione elementi di scena: squadra tecnica Teatro delle Albe (Alessandro Pippo Bonoli, Fabio Ceroni, Fagio, Enrico Isola, Danilo Maniscalco, Dennis Masotti, Luca Pagliano)
Produzione e promozione: Silvia Pagliano
Organizzazione: Francesca Venturi, Veronica Gennari
Relazioni con la stampa e consulenza: Rosalba Ruggeri
Produzione: Teatro delle Albe / Ravenna Teatro in collaborazione con Primavera dei Teatri e Associazione Officine Theatrikés Salénto
PURGATORIO DEI POETI
“un’azione corale” ispirata all’opera senza tempo di Dante Alighieri
L’universalità del racconto di Dante parla a tutti e in ogni latitudine: ciascuno conosce, per esperienza, cosa significa sentirsi smarrito nella “selva”, nelle sabbie mobili dell’angoscia, sull’orlo dell’annegamento, quando un sapore di morte rende amara la bocca. Dante prende per mano il lettore e sussurra: “Sono un pellegrino, un esiliato, sono perduto lungo la strada, come te”.
Il progetto invita a mettere da parte la retorica del Sommo Poeta, del Padre della Lingua, e a spogliarlo del Monumento che intimorisce. Dante è anche questo, certo, e la Commedia è Divina perché è un immenso romanzo: è cinema, psicoanalisi, speleologia, teatro. Ma, prima di tutto, Dante è l’uomo che si rivela, che confessa “mi ritrovai”: il fratello, l’essere ferito che indica il fragile cammino della “nostra vita”, la vita di tutti.
Proprio lì, nella “selva oscura”, in quella tenebra dove sembra che il sipario cada per sempre, è possibile trovare la forza di compiere il salto: lì si incontra l’Imprevedibile, il Bene — “il ben ch’i’ vi trovai” — da cui si può intraprendere il viaggio che conduce dall’oscurità alla luce. Il Paradiso è già in quel primo passo fuori dal buio.
Per questa “azione corale”, Martinelli e Montanari lavorano sui primi due canti dell’Inferno, sul quinto canto del Purgatorio e su altri brani delle tre Cantiche, intrecciandoli con frammenti poetici di Emily Dickinson, Vladimir Majakovskij, Walt Whitman e altri poeti.
Requisiti tecnici
1 leggio
2 microfoni radio
impianto audio
Il workshop è aperto a circa 40 persone (o meno: il numero dei partecipanti sarà stabilito in base alle dimensioni della sala in cui si svolgerà), di qualsiasi età, sesso, provenienza o cultura.
Non è prevista alcuna selezione: tutte le persone che desiderano partecipare sono benvenute.
 
                         
                         
                                                    