Fanny & Alexander è una bottega d'arte fondata a Ravenna nel 1992 da Luigi de Angelis e Chiara Lagani. Dalla contaminazione culturale di diversi linguaggi – teatro, arti visive, letteratura, musica – la Compagnia crea spettacoli, live-performance, opere liriche e installazioni intessendo reti interdisciplinari e innescando interazioni di forme e contenuti classici con la sperimentazione e le nuove tecnologie.
Tra le recenti produzioni ci sono Storia di un'amicizia, versione teatrale de L'amica geniale di Elena Ferrante, e Se questo è Levi – premio Speciale UBU 2019, reenactment di Primo Levi attraverso la tecnica dell'eterodirezione di cui Fanny & Alexander è pioniera: un dispositivo di scrittura live per cui l’attore riceve indicazioni testuali e gestuali dalla consolle tramite auricolari, in parallelo all'intero flusso dello spettacolo.
TRATTO DALLA TETRALOGIA “L’AMICA GENIALE DI ELENA FERRANTE
Lo spettacolo è frutto di una ricerca sulla tetralogia di Elena Ferrante dedicata alla storia dell'amicizia di due donne (Elena e Lila), seguendo passo dopo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i sentimenti, le condizioni di distanza e prossimità che nutrono nei decenni il loro rapporto. Sullo sfondo la coralità di Napoli, una città/mondo dilaniata dalle contraddizioni del passato, del presente e di un futuro i cui confini feroci faticano ancora a delinearsi con nettezza. Da un lato, la partitura sonora e musicale (composta da Luigi De Angelis, con il sound design di Tempo Reale) funge da veicolo emozionale, realizzandone una mappatura emotiva; dall'altro, la storia diventa anche portavoce degli universi concreti in cui si collocano fisicamente le tre parti narrative: Napoli in primis, ma anche Firenze, Torino e Pisa, dove le due protagoniste trascorrono una parte delle loro esistenze. Ricchissimo di sonorità, contraddistinto delle voci delle due attrici che cambiano continuamente tono, accento, temperamento, lo spettacolo si trasforma improvvisamente in un teatro corale che abita interni domestici e spazi esterni, con i loro rumori.
Ideazione Chiara Lagani e Luigi De Angelis
Drammaturgia Chiara Lagani
Testi Elena Ferrante (brani da “L’Amica geniale”), Chiara Lagani (brani liberamente ispirati a Frank Lyman Baum, Toti Scialoja, Wislawa Szymborska)
Sound design Tempo Reale/Damiano Meacci
Video Sara Fgaier
Lyrics Emanuele Wiltsch Barberio
Percussioni Cristiano De Fabritiis
Ricerca ed allenamento coreografico Fiorenza Menni
Regia, light design, spazio scenico, progetto sonoro Luigi De Angelis
«Perché nell’arte ricorre così spesso un soggetto come quello della sofferenza? Non siamo forse nient’altro che consumatori del dolore altrui o esiste in noi veramente uno spazio per la compassione? Quali sono le storie del nostro tempo che riverberano questa sofferenza? Deve l’arte assorbire questa istanza? Che responsabilità abbiamo nel guardare la sofferenza altrui?».
Per provare a rispondere a queste domande Luigi De Angelis assieme a Claron McFadden e Emanuele Wiltsch Barberio allestisce una galleria di lamentazioni e memorie musicali del passato che evocano il tema della sofferenza nell’arte: da Monteverdi a J. C. Bach, da Nina Simone a Giovanni Legrenzi, passando per Barbara Strozzi e John Downland. La voce di Claron McFadden è la testimone emozionale di un polittico video in cui si esplorano gli echi di una Passione contemporanea: sette figure cristologiche, ispirate a altrettanti casi della cronaca recente, affiorano su sette schermi in una progressiva via dolorosa dello sguardo e della percezione contemporanea.
Foto di Luigi De Angelis
Ideazione, regia, drammaturgia, video Luigi De Angelis
Costumi (video) Chiara Lagani
Soprano Claron McFadden
Live looping Emanuele Wiltsch Barberio
Regia del suono Damiano Meacci
Grand Bois è un crocevia, un luogo di intersezione, una porta aperta per l’accoglienza di ritmi che arrivano da lontano. Come in un bosco - dove ogni pianta e ogni albero sono interconnessi tramite il terreno, attraverso le radici e i funghi, che utilizzano per comunicare e scambiarsi informazioni - in Grand Bois i percussionisti suonano il proprio strumento, connessi tra loro mediante un sistema di in-ear monitor tramite i quali ricevono una serie di ritmi che reinterpretano contemporaneamente.
Foto di Claudia Borgia e Lisa Capasso, Santarcangelo Festival 2050
Ideazione Luigi De Angelis, Cristiano De Fabritiis, Giorgina Pi
Ideazione musicale Luigi De Angelis, Cristiano De Fabritiis
Drammaturgia Giorgina Pi
Regia Luigi De Angelis, Giorgina Pi
Sound Design Damiano Meacci