La nuova ricerca coreografica di Kinkaleri mette al centro della riflessione artistica e politica la relazione che ogni corpo intrattiene con sé e con gli altri. Una messa in atto di pratiche e condizioni che possano riaprire il sentire in tutte le sue esternazioni di presenza e dinamica, nel tentativo di ricostruire un legame dell’umano con se stesso.
Nella pratica artistica il corpo è sempre stato percepito come il luogo delle trasformazioni, un modo per sviluppare consapevolezze percettive per organizzare linguaggi e pratiche che cercano di raccontare, fuori dalle luci delle evidenze, i piani in ombra della contemporaneità. Soprattutto oggi, nell’apice di una polverizzazione digitale delle esperienze, la dimensione della performance come campo fisico di produzione del sentire comune, torna a porre interrogativi ineludibili, soprattutto nella presenza e condivisione tra corpi performativi e corpi percettivi, in una condizione di necessità per entrambi.
DoKissKissYou, performance costruita attraverso un laboratorio di tre giorno condotto da Kinkaleri con una decina di danzatori e danzatrici, si sviluppa attraverso una pratica di lavoro aperta a nuove prossimità, un’occasione per sperimentare la relazione del corpo con lo spazio fisico e con il corpo degli altri, dando vita ad un gruppo/corpo che si concentra sulla presenza di un’entità densa, complessa e stratificata, in relazione ai centri di tensione e punti di fuga, dove l'individuale e il collettivo diventano espressioni della stessa azione creativa, considerata operativamente come architettura fisica e corale, personale e d’insieme.
Un tentativo per liberare la forma in apertura verso il fuori, come molecole espanse, soggettive, libere e sovrapposte, che amplificano nella loro postura la valenza politica del corpo stesso che le agisce. Un’esperienza fisica in cui strutture indipendenti diventano frammenti motori liberati in nuovo contesto, rielaborati in partiture e inseriti in un nuovo spazio generatore di una nuova forza dinamica dove il corpo, con la sua qualità, tecnica ed esperienza, diventa il medium di un altrove coreografico.
progetto di Kinkaleri / Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco