Sulla soglia tra l’aldiquà e l’aldilà, dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi, c’è la nostra Morte.
I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano. “L’unica certezza è la morte”, si dice. Ma quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa davvero la Morte di cosa significhi morire?
Sulla morte senza esagerare, in omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska, sancisce il ritorno al lavoro di scena dopo la ferita condivisa della quarantena: figure familiari, presenti, raccontano – senza parole – storie semplici di incontri, ultimi istanti, partenze, ritorni, occasioni mancate, veglie e addii. Il linguaggio ironico, complice l’uso non convenzionale di maschere contemporanee, genera una lente privilegiata attraverso cui gettare uno sguardo sulla realtà.
ideazione e regia Riccardo Pippa
di e con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme
produzione Teatro Franco Parenti / I Gordi