Dall'opera smisurata, magmatica, irregolare, provocatoria e tenera di Cesare Zavattini, nasce un monologo in cui brani narrativi e poetici, pensieri, pagine di diario, raccontini surreali e annotazioni malinconiche si intrecciano, e quasi si fondono, nell’interpretazione di Vittorio Franceschi.
Il ‘pianeta Zavattini’ si configura come un diario di viaggio lucido e coerente che racconta l’essere umano, protagonista positivo dell’avventura affascinante e misteriosa, dolorosa e dolcissima, della vita.
Gli echi alla ‘bassa’, paesaggio d’origine che ha ispirato alcuni dei passaggi più forti e struggenti, la giocosità surreale e la comicità leggera, filtrata dalla gentilezza e da uno stupore antico, traducono l’unicità dello Zavattini narratore e poeta, collocandolo fra i grandi classici del ‘900.
testi di Cesare Zavattini
drammaturgia, interpretazione e regia di Vittorio Franceschi