Capolavoro misconosciuto della letteratura europea, Argonautiche è un poema epico in quattro libri, composto dal poeta alessandrino Apollonio Rodio nel terzo secolo a.C.
Una grande epopea, la più antica nel mito greco – furiose battaglie e prove impossibili, passioni brucianti e crudeli delitti – che conserva al massimo grado le qualità del suo grande modello, l’Odissea: il gusto dell’avventura, la magia, i paesi misteriosi, le creature feroci, le usanze strane.
Navigando verso i confini del mondo a bordo della nave Argo in cerca del Vello d’oro, il talismano supremo capace di curare ogni malattia e di lenire ogni ferita, Giasone e i suoi uomini si perdono e si ritrovano, e finalmente ritornano a casa, in patria, con il loro bottino.
Tuttavia, nonostante il successo dell’impresa, il viaggio degli Argonauti è guidato dal dubbio e intriso di melanconia, e contraddistinto da un eroismo perennemente in discussione. Poiché è un viaggio negli infiniti labirinti del cuore umano, che ci racconta di un’umanità fragile e inquieta. Proprio come noi, oggi, nel tempo che ci è dato attraversare.
di Apollonio Rodio
traduzione Francesco Morosi
con Silvio Castiglioni
scene Giulia Gallo
regia Giovanni Guerrieri
una produzione Celesterosa / I Sacchi di Sabbia